Dettagli
Camere: >5
Bagni: >3
Numero Piani: 5
Superficie interna: 3.665 m²
Codice: 2288
Ascensore: si
Pubblicato il: 15 novembre 2024
Descrizione
Il maestoso e fiabesco Castello di Vincigliata domina il centro storico di Firenze dalla sua posizione invidiabile. Magistralmente recuperato e ristrutturato alla fine dell’Ottocento, il castello (985 mq) ha una storia che comincia quasi un millennio fa: dalla sua costruzione nel 1031, l’edificio è stato abbellito e trasformato in una vera e propria gemma ed è stato usato come location per eventi e cerimonie. Gli edifici attorno al castello (oltre 1.100 mq) sono un’incredibile opportunità di sviluppo per l’avvio di un’attività ricettiva o per il riavvio della produzione vitivinicola.
I servizi sono tutti a portata, meno di cinque minuti di auto dal castello, e il centro storico di Firenze è poco più lontano, raggiungibile in meno di dieci minuti. Inoltre, l’aeroporto internazionale di Firenze è a mezz’ora dal castello e ben collegato con varie capitali europee.
DESCRIZIONE DEI FABBRICATI, STATO E FINITURE
Il castello (985 mq, fino a 8 camere e 12 bagni) si snoda attorno a un bellissimo cortile centrale al piano terra (150 mq). Da qui si accede a cinque eleganti saloni con soffitti a volta e ai bagni per gli ospiti. Tutti questi locali di rappresentanza esibiscono finiture classiche come volte a crociera, pavimenti in marmo e infissi in legno. Su un lato del piano si trovano le scale e il vano ascensore.
Tramite la scala si raggiunge il primo piano, composto di quattro saloni di rappresentanza, bagni e ripostigli. Fuori, un camminamento conduce alla terrazza panoramica (75 mq) posta proprio sopra il salone sottostante.
Al terzo e ultimo piano del castello, si trovano sette camere con uscita sul camminamento di ronda che gira attorno all’intero castello. All’angolo, una porta si apre sulla torre principale del castello. La terrazza sul tetto assicura una vista impareggiabile sulle colline circostanti.
Tornando al piano terra, una serie di scale conduce in quelle che erano le segrete, identiche in layout al piano superiore ma con un corridoio che gira tutto attorno al perimetro e permette di accedere a tutte le stanze. Al livello più basso si trova anche un bellissimo chiostro pavimentato (210 mq) che viene usato per eventi e cerimonie.
Una torre (65 mq, 3 camere e 3 bagni), posta nell’angolo della cinta muraria esterna, si erge su quattro piani: al piano terra si trova una zona giorno con cucina e area pranzo, mentre i tre piani superiori ospitano tutti una camera con bagno privato. All’angolo opposto della cinta, il vecchio portale (20 mq) ospita due magazzini.
Non lontano dal castello, il casale N°1 (315 mq, fino a 6 camere e 6 bagni) è attualmente in stato di conservazione mediocre ma era originariamente diviso tra magazzini agricoli e l’appartamento del fattore. L’abitazione (su due piani) si compone di una spaziosa zona giorno con camino e angolo cottura al piano terra, più la zona notte al primo piano, composta di camera padronale con bagno privato, salottino centrale, tre camere e bagno. Il magazzino è suddiviso in vari locali interconnessi con due bagni, facilmente convertibile in un secondo appartamento.
Accanto all’edificio precedente si trova il casale N°2 (505 mq, 4 camere e 3 bagni) su tre piani. Il piano terra inferiore, ristrutturato alla fine degli anni Novanta, potrebbe essere usato come reception con uffici, cucina/angolo bar e bagno. Subito accanto, con accesso indipendente, si trova la vecchia limonaia (50 mq), un locale spazioso che potrebbe essere convertito in sala meeting. Il piano terra rialzato mantiene la sua originaria destinazione a cantina, sebbene i locali non siano attualmente utilizzati, mentre il piano primo è diviso in due appartamenti accessibili tramite scala comune dal piano terra:
- Appartamento A: soggiorno, cucina, due camera e bagno;
- Appartamento B: soggiorno con angolo cottura, due camera e bagno.
La vecchia fonderia (250 mq), posta subito fuori dalla cinta muraria del castello e da ristrutturare, è una struttura molto semplice che veniva usata in passato da uno scultore come laboratorio. L’edificio è attualmente in disuso e in condizioni precarie. Data la presenza di un giardino privato di circa 1.800 mq attorno all’edificio, si potrebbe cogliere l’occasione per ristrutturarlo e convertirlo in un’abitazione per l’accoglienza degli ospiti.
STORIA DEL CASTELLO
Vincigliata è un incredibile castello posto sulla cima di una collina a nord-est di Firenze, la cui storia comincia ben prima che Arnolfo di Cambio venisse incaricato della costruzione di Palazzo Vecchio. La prima, debole prova dell’esistenza del castello (all’epoca probabilmente solo una torre di guardia) risale al 1031, quando l’area di Vincigliata era punteggiata dalle proprietà della famiglia Visdomini.
Nei secoli seguenti, la proprietà figura nei possedimenti di varie famiglia di spicco a Firenze. In 1335 fu comprata da tale Paolo Giudice da Figline per la somma di 4.060 fiorini. Fu poi la volta dei Buonaccorsi, che mantennero la proprietà fino alla bancarotta nel 1345 che li costrinse a cedere il castelletto a Nicolò degli Albizi. La famiglia (che cambiò in seguito il suo nome in Alessandri a seguito da alcune vicende politiche) fu proprietaria del castello fino al 1827, ma senza le necessarie cure l’edificio si ridusse a un cumulo di macerie.
Come scrive Giuseppe Marcotti, “Vincigliata era dunque morta e un poco alla volta andava seppellendosi: poche ossa frantumate di quello scheletro sporgevano più dal duro lenzuolo di ruderi e di rovi che il tempo gli tesseva addosso”. Questo fin quando un nobile e facoltoso lord inglese, John Temple Leader, si innamorò del luogo e decise di comprarlo per riportarlo alla sua originaria gloria. Nell’arco di oltre dieci anni, sotto la direzione dell’architetto Giuseppe Fancelli, il castello fu ricostruito dalle fondamenta in stile neogotico. Ma l’edificio non era abbastanza per Temple Leader: decise quindi di comprare anche il terreno circostante e vi creò un maestoso parco all’inglese. Nobili e facoltosi da tutto il mondo visitarono Vincigliata e tra questi anche la Regina Victoria nel 1893. Allo stesso modo, Temple Leader fu l’ispirazione per il film muto del 1913 Il Sire di Vincigliata.
Il nobiluomo era anche un amante del bello e aveva nel tempo messo insieme una collezione incredibile di opere d’arte e manufatti esotici; si sposò tuttavia tardi e non ebbe mai figli. Alla sua morte, nel 1913, il castello e tutto ciò che vi era dentro, fu ereditato da un lontano nipote (Richard Luttrell Pilkington Bethel, terzo barone di Westbury). Esatto opposto di Temple Leader, il barone non era un estimatore dell’arte e pezzo dopo pezzo vendette l’intera collezione in giro per il mondo.
Durante la Seconda guerra mondiale, il castello fu requisito dal governo italiano e trasformato in campo di prigionia per ufficiali e figure di spicco. Tra questi illustri prigionieri figurava Adrian Carton de Wiart, ufficiale belga naturalizzato inglese catturato in Libia nel 1941. Costui era uno degli ultimi eroi romantici, un uomo che era sopravvissuto a innumerevoli ferite, combattuto guerre in giro per il mondo e ottenuto medaglie per le sue azioni eroiche. Fu uno dei pochi che riuscì a fuggire da Vincigliata (sebbene fu ricatturato solo quattro giorni più tardi) e nelle sue memorie elogiò il castello nonostante il soggiorno non fosse stato programmato: “Venimmo a conoscenza che Vincigliati (sic) era appartenuto a un inglese, tale Temple Leader. Ritenemmo che costui avesse ristrutturato il castello senza badare a spese, focalizzando la sua attenzione su ciò che era fuori terra, ma non curandosi dei tanti passaggi sotterranei che furono invece chiusi. Ci ha reso le cose veramente difficili”. James Hargest, brigadiere neozelandese, commentò in seguito: “Una cosa il defunto Temple Leader aveva sicuramente fatto: costruire una struttura ideale per la sua funzione attuale – una prigione”. Anche Hargest riuscì a scappare da Vincigliata nel 1943: raggiunta l’Inghilterra rientrò in servizio e morì in combattimento nell’Agosto del 1944 dopo essere sbarcato in Normandia.
A guerra finita il castello tornò in mani private e da allora è stato usato come location fiabesca per eventi e cerimonie grazie all’affascinante cortile e alla splendida vista che si ha dalle terrazze e dal giardino. L’immobile è attualmente inutilizzato e necessita di importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento per riportarlo alla sua originaria bellezza.
ESTERNI
Il giardino privato del castello (3.056 mq) presenta il tipico layout fiorentino, con cipressi e bossi, mentre il perimetro è segnato da siepi sempreverdi disposte a motivo geometrico secondo i dettami del giardino all’italiana. Il parco si può immaginare diviso in due pari: la porzione orientale è caratterizzata da siepi e fiori, mentre quella occidentale è fatta di terrazze che portano al cortile seminterrato del castello.
La tenuta copre in totale una superficie di circa 14,0 ettari situati sul leggero pendio della collina su cui sorge il castello. Esclusi il giardino e i parco del castello, il rimanente terreno include un vigneto (6,3 ha) e un grande oliveto (4,2 ha). Tutto il resto è coperto da boschi e prati.
Il vigneto si stende sul versante nord della collina di Vincigliata ed è interamente registrato come Toscana IGT. Le piante di varietà Sangiovese, Canaiolo, Foglia Tonda, Trebbiano e Malvasia sono state piantate tra il 1975 e il 2015. Considerando una resa di circa 4.000 bottiglie per ettaro così da mantenere un'alta qualità del vino, la proprietà potrebbe produrre tra le 25.000 e le 26.000 bottiglie di vino l'anno. Attualmente si dovrebbe fare affidamento su cantine esterne per la vinificazione, ma la proprietà ospita ancora le vecchie cantine da rimettere in funzione.
USO E POTENZIALITÀ
Il castello è stato usato fino ad anni recenti come location per eventi, cerimonie e incontri aziendali. Recuperando e ristrutturando gli altri edifici attorno al castello si potrebbe anche espandere l’attività aggiungendo gli affitti vacanza.
Il vigneto e l’oliveto sono attualmente in produzione ma si potrebbero usare direttamente ristrutturando le antiche cantine così da poter lavorare le uve in proprio senza dover fare affidamento su terzi.
CITTÀ PIÙ VICINE
Servizi più vicini (4km; 5’), Fiesole (5km; 10’), centro storico di Firenze (5km; 10’), Pontassieve (14km; 20’), Rufina (22km; 30’), San Casciano in Val di Pesa (24km; 30’), Greve in Chianti (31km; 45’), Pistoia (57km; 45’), Vinci (60km; 1h), San Gimignano (61km; 1h), Monteriggioni (63km; 1h), Siena (79km; 1h 10’), Lucca (96km; 1h 15’), Montepulciano (110km; 1h 25’), Montalcino (117km; 1h 50’), Pienza (118km; 1h 40’)
AEROPORTI PIÙ VICINI
Firenze Vespucci (14km; 30’), Pisa Galilei (96km; 1h 15’), Bologna Marconi (117km; 1h 30’), Perugia San Francesco (161km; 1h 50’), Roma Ciampino (288km; 2h 55’), Roma Fiumicino (304km; 3h)
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